[Bologna 16 Dicembre] Un progetto innovativo prende forma in Emilia-Romagna: grazie al finanziamento regionale, gli Istituti Diocesani e il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano avviano un accordo che punta a una gestione forestale attiva, moderna e sostenibile partendo dalle proprietà ecclesiastiche.

L’intesa si fonda su valori condivisi: tutela del patrimonio naturale, responsabilità verso le nuove generazioni e riconoscimento del bosco non solo come risorsa economica, ma anche come bene culturale e spirituale.
Il progetto prevede la pianifi cazione delle foreste per ottenere la certifi cazione dei servizi ecosistemici: dall’assorbimento della CO₂ alla biodiversità, dalla protezione idrogeologica al valore paesaggistico e culturale delle aree montane.
Un percorso che permetterà di misurare e valorizzare questi benefici, trasformandoli in Crediti di Sostenibilità acquistabili da imprese ed enti.
Le proprietà ecclesiastiche coinvolte rappresentano un contesto unico: un mosaico territoriale esteso e coerente, capace — se pianificato in modo unitario — di generare un impatto positivo superiore alla somma delle singole superfici, superando la frammentazione che spesso limita la gestione forestale privata.
Questo accordo si presenta come un modello virtuoso di collaborazione tra enti ecclesiastici, istituzioni pubbliche, aree protette e privati replicabile su tutta la superficie forestale degli Istituti Diocesani della regione coinvolgendo anche eventuali proprietà confinanti ai beni dell’IDSC.
Un passo importante per la Regione Emilia-Romagna verso una gestione dei boschi più coordinata, sostenibile e orientata al futuro.
Soddisfazione unanime da parte dei partner per un percorso che unisce aggregazione, innovazione, sostenibilità e cura del territorio, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza dell’Appennino e delle comunità che lo vivono ogni giorno.
“Questo accordo rappresenta un’importante evoluzione nel progetto dei crediti di sostenibilità – ha dichiarato il presidente del Parco Nazionale Fausto Giovanelli – e un nuovo approccio al rapporto Uomo & Biosfera. Grazie a questa partnership riusciamo a mettere in piedi una gestione forestale in grado di superare la parcellizzazione territoriale .Una vera rivoluzione culturale nella percezione del bosco”.
“Boschi e foreste non rappresentano solo un ecosistema naturale inestimabile, ma anche una componente decisiva della sicurezza del territorio e della qualità della vita – hanno aggiunto la sottosegretaria alla presidenza Manuela Rontini e l’assessora Gessica Allegni – soprattutto nelle aree montane e appenniniche, dove una gestione corretta contribuisce alla prevenzione del dissesto, alla tutela della biodiversità e alla conservazione del paesaggio e delle tradizioni delle comunità che in esse vivono. Il progetto presentato oggi e la collaborazione avviata tra gli Istituti diocesani per il sostentamento del Clero, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e la Regione vanno in questa direzione, promuovendo un percorso sperimentale basato su pianifi cazione condivisa, sul coordinamento delle azioni e sulla valorizzazione dei servizi ecosistemici, con l’obiettivo di mettere a punto strumenti e modelli di gestione più effi caci, utili anche a orientare scelte future e politiche pubbliche sul patrimonio forestale”.
“Mi sembra un’ottima alleanza – ha affermato il Cardinale Zuppi – che va nella direzione giusta, quella della difesa della cosa comune a cominciare dal respiro, dall’aria e dai nostri boschi. La custodia e la cura dell’ambiente è indispensabile per tutto noi e unire realtà diverse è la strada giusta per cercare di lasciare il mondo non peggiore di come lo abbiamo trovato.
Le aree interne non sono un peso, non sono qualcosa destinato a fi nire, se le curiamo sono le nostre radici e l’inizio di un nuovo futuro”


