Nell’ambito della strategia di sostenibilità dell’evento Sei Nazioni a Roma la Federazione Italiana Rugby ha acquistato i Crediti di Sostenibilità del Parco nazionale Appennino tosco emiliano.

Sei Nazioni sostenibile e foreste: a fare da trait d’union la certificazione per la gestione sostenibile degli eventi ISO 20121

Per ridurre l’impronta climatica del Sei Nazioni, impegno assunto all’avvio del percorso per la sostenibilità degli incontri interni dell’Italia Maschile nel Torneo, FIR ha acquistato trenta Crediti di Sostenibilità dal Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano per compensare le emissioni di CO2 altrimenti non evitabili.

I Crediti di Sostenibilità nello specifico compensano le emissioni classificate dal GHG Protocol in SCOPE 1 e 2 (consumo di energia elettrica e termica dello stadio Olimpico e del Villaggio Terzo Tempo) e in SCOPE 3, al momento relativo alla produzione dei rifiuti per tutte le fasi dell’evento. Poiché le emissioni sono pari a 29,53 tonnellate di CO2 equivalente sono stati acquistati 30 Crediti di Sostenibilità (a 1 Credito di Sostenibilità corrisponde 1 tonnellata di CO2 equivalente assorbita). 

L’acquisto dei Crediti di Sostenibilità va ben oltre la compensazione delle emissioni, anche se per noi è un obiettivo che il Sei Nazioni in Italia minimizzi gli impatti – afferma Pierluigi Bernabò, Direttore Eventi FIR – Abbiamo scelto questo progetto perché sostiene il miglioramento degli ecosistemi forestali, promuovendo azioni in grado di tutelarli e di rafforzarli per contrastare efficacemente i cambiamenti climatici.

Cosa è un Credito di Sostenibilità?

Un Credito di Sostenibilità è il riconoscimento economico ai servizi ecosistemici (cibo, acqua, legname e fibra, svago, benessere spirituale, assorbimento di CO2) che le foreste della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano offrono al genere umano. 

La Strategia Climatica di F.I.R.

La scelta di sostenere il progetto Crediti di Sostenibilità del Parco nazionale Appennino tosco emiliano avviene a valle di un processo organizzativo e gestionale virtuoso del Sei Nazioni innescato con la ISO 20121 – afferma Cesare Buffone di Punto 3, che ha curato il percorso per l’ottenimento della certificazione. – Una catena del valore che è mirata a minimizzare gli impatti ambientali e ad incrementare le ricadute sociali delle tappe italiane del più importante evento di rugby del mondo, e che sceglie di compensare gli impatti che non si è ancora riusciti a evitare.

L’impegno della Federazione Italiana Rugby parte infatti dalla misurazione delle emissioni generate. Già nel 2022 FIR aveva commissionato una analisi dell’impronta climatica dell’evento alla società Punto 3, per analizzare i principali processi responsabili di emissioni di CO2 (consumi energetici, consumo di carburanti, viaggi aerei delle delegazioni, gestione rifiuti) e quantificarle secondo i principali standard internazionali (GHG Protocol e ISO 14067). 

Inoltre FIR ha messo in campo una serie di azioni concrete per ridurre le emissioni, tra le quali l’acquisto dei Crediti di Sostenibilità è il recente fiore all’occhiello del 2023.

Ridurre concretamente e in loco le emissioni: un impegno concreto

  • grazie al partner Sport & Salute, gestore degli spazi, lo Stadio Olimpico può contare su sistemi di illuminazione ad alta efficienza energetica. Lo Stadio, poi, è alimentato al 100% da energia verde, grazie alla scelta di un fornitore con Garanzia d’Origine;  
  • la preferibilità di fornitori locali, laddove possibile, permette di ridurre le emissioni legate ai viaggi di merci e operatori (allestitori, catering, sicurezza, ecc.); 
  • favorire la mobilità sostenibile dei partecipanti, grazie ai partner: Trenitalia per il trasporto ferroviario nazionale e Atac Roma per la mobilità sostenibile locale;  
  • grazie al partner Peroni, l’utilizzo di bicchieri biodegradabili per servire la birra ai partecipanti;
  • l’impegno a ridurre tutto ciò che può essere superfluo (es. gadget e carta) e la preferibilità di allestimenti leggeri e con materiali ecocompatibili; 

i rifiuti, per la gran parte, sono avviati a riciclo, grazie al coinvolgimento dei partecipanti. Permettono quindi di evitare il conferimento in discarica e le relative emissioni di gas climalteranti.